Non di solo pane

Non di solo pane – descrizione progetto

Non di solo pane.  Progetto da 200.000,00 €. finanziato con fondi dell’8xmille, di Caritas Italiana e dalla Caritas diocesana di Amalfi – Cava de’ Tirreni.

Motivazioni

Negli ultimi anni la crisi economica, sociale e lavorativa si è fortemente acuita conseguentemente alla crisi economica globale, obbligando un numero crescente di persone a vivere con problemi conseguenti a disoccupazione, rotture familiari e indebitamento.

Le problematiche che derivano dalla perdita del lavoro, dalla precarietà, dai salari sempre più inadeguati al costo della vita incrementano le fasce sociali più deboli, rendendo indigenti quelle persone che fino a qualche anno fa riuscivano a mantenere un tenore di vita medio o, almeno, accettabile. Sempre più persone non riescono a far fronte alle seguenti problematiche:

Gestione delle utenze domestiche

Eventuali ritardi nel pagamento delle forniture determinano situazioni di morosità che incidono negativamente sulla vita quotidiana. Per questo motivo la Caritas diocesana intende aiutare con sussidi economici i nuclei in questione;

Questione abitativa

Molte le famiglie giovani e numerose (come risulta dai nostri dati Ospoweb), che manifestano difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione o delle rate del mutuo. Tale progetto intende dare dei contributi economici per le famiglie che vivono queste difficoltà sociali ed economiche, inoltre, si intende promuovere la costituzione di accordi tra associazioni di categoria di locatori e i locatari per la promozione di affitti a canone calmierato destinato a chi non ha i requisiti per accedere alle graduatorie degli alloggi popolari e trova difficoltà sul libero mercato date le proprie condizioni reddituali.

Momenti di socializzazione per minori a rischio

In contesti familiari multiproblematici si trovano spesso gravi disagi per le fasce dei minori che mostrano sempre più frequentemente problematiche sociali e relazionali. Molti bambini, soprattutto nel periodo estivo, faticano a coltivare interessi e non frequentano i luoghi di aggregazione presenti sul territorio, anche perché molti di essi sono a pagamento, per questo motivo si è deciso di proporre la colonia estiva.

Questione sanitaria

Si ritiene urgente rispondere alla domanda di salute che proviene soprattutto dagli anziani e dai nuclei familiari numerosi che si rivolgono ai centri d’ascolto Caritas. Pur con la presenza di una farmacia solidale ed una equipe di medici, disponibili gratuitamente, capita sempre con maggior frequenza che alcuni medicinali siano costosi e non mutuabili così come alcune prestazioni sanitarie hanno dei costi ingenti (tipo gli interventi di ortodonzia) o richiedano lunghe liste di attese presso il SSN. La Caritas diocesana sente il dovere anche in quanto Chiesa di sostenere e promuovere l’integrità e il benessere psico-fisico dell’uomo in quanto tale.

Diritto allo studio

Si intende sostenere quei giovani provenienti da famiglie con la presenza di un malato o da situazioni problematiche attraversi il contributo alle rette universitarie o all’acquisto dei libri di testo. Ridurre tali povertà avrebbe la positiva conseguenza di diminuire l’abbandono degli studi con le note ricadute negative in termini occupazionali e sociali per la nostra comunità. La Caritas diocesana intende sostenere questi giovani e le loro famiglie nel diritto allo studio e alla crescita culturale.

Acquisto dei beni di prima necessità

Sempre più famiglie per effetto della perdita di potere d’acquisto, non riescono ad arrivare a fine mese anche nell’acquisto degli alimenti. Si ravvisa in merito, la necessità della nascita di un Emporio della solidarietà, una soluzione più idonea e dignitosa, senza cadere in un facile assistenzialismo dimenticando la responsabilità e il valore educativo della spesa quotidiana. Per centrare i due obiettivi risulta prioritario il potenziamento e coordinamento fra i centri d’ascolto parrocchiali e quello diocesano.

L’obiettivo principale del progetto consiste nel dare alla famiglia una possibilità concreta per superare la situazione di “crisi” e consentirle di aumentare il proprio livello di empowerment, cioè di “potere” in modo attivo (si “preleva” ciò che si vuole e di cui si ha necessità), una risposta concreta e rispettosa dei bisogni delle persone. Questo metodo alternativo alla distribuzione del “pacco viveri”, permette alle famiglie attraverso una tessera punti di accedere al supermercato solidale ed effettuare la spesa. Contestualmente alla nascita dell’emporio solidale, promuovere attività rivolte alla promozione di stili di vita virtuosi, orientati alla corretta gestione dell’economia domestica e a una maggiore sensibilità della salvaguardia del creato.

Tali stili si traducono in pratiche quali il riuso (es: laboratori creativi della plastica o di altri materiali), lo scambio di beni durevoli (mercatino del baratto) e la possibilità di creare laboratori (es: corsi di cucito) che aiutino le famiglie indigenti a risparmiare su alcuni capitoli di spesa.

Conclusioni

La proposta progettuale non intende dare solo risposte tampone, come sopra elencato, ma creare le condizioni o opportunità per la risoluzione del problema. Da qui la necessità di integrare le attività con misure che siano in grado di accogliere, sostenere ed accompagnare la persona che, trovatasi fuori dal mercato del lavoro da un periodo più o meno lungo, ha difficoltà a reinserirsi nel mercato occupazionale e, di conseguenza, riuscire a ristabilire equilibrio e serenità sia nella propria vita che in quella familiare.

Gli operatori dei CdA in sinergia con lo sportello lavoro (progetto Policoro) ritengono fondamentale accompagnare, quindi, giovani e adulti disoccupati o inoccupati ad avvicinarsi al mondo del lavoro. Tale obiettivo può tradursi a seconda delle specificità della persona in questione o nell’avvio di un percorso formativo professionale che garantisca nuove competenze così come richiesto dall’odierno mercato del lavoro o nell’attivazione di tirocini formativi che reimmettano di nuovo nel circuito lavorativo o, per coloro sprovvisti di valida formazione professionale, in un vero e proprio accompagnamento formativo.

Tali esperienze oltre a prospettare un concreto reinserimento lavorativo, nell’immediato aiutano a sviluppare dinamiche relazionali e a confrontarsi con l’impegno quotidiano.