
La IX Giornata Mondiale dei Poveri, promossa da Papa Leone XIV, interpella la Chiesa e la società con poche, nette parole: “Sei tu, mio Signore, la mia speranza” (Salmo 71,5). Non è uno slogan consolatorio: è un orientamento. Ci chiama a leggere la povertà non come problema periferico, ma come luogo teologico dove la speranza si manifesta e viene messa alla prova. La Caritas diocesana offre alle parrocchie dell’Arcidiocesi un materiale pastorale costruito per trasformare la settimana di preparazione in un laboratorio di attenzione e responsabilità condivisa. L’obiettivo non è tanto “fare di più” quanto imparare a guardare in modo diverso: senza pietismi né spettacolarizzazioni, con coraggio e concretezza.
Un percorso che educa
Il sussidio è pensato come itinerario formativo e celebrativo, modulare e adattabile ai diversi contesti parrocchiali. all’eccezione ma all’abitudine — a fare della prossimità una competenza comunitaria.
La settimana di preparazione: come valorizzarla
La proposta della Caritas trasforma sette giorni in opportunità:
serate d’ascolto con testimoni e persone che vivono la povertà;
“porte aperte” nelle opere caritative per uno sguardo sul servizio quotidiano in particolare la Cittadella della Carità;
momenti formativi sui principali volti della povertà nel territorio (lavoro, casa, solitudine, dipendenze);
una veglia e l’Adorazione interparrocchiale che raccolga preghiera, silenzio e concretezza di impegno;
un momento Giubilare con tutti i fratelli e le sorelle che vivono il mondo della fragilità con il passaggio attraverso la Porta Giubilare e la celebrazione presso il Santuario Mariano di S. Maria del Rovo in Cava de’ Tirreni;
la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo con tutti i gruppi, le associazioni di volontariato e del Terzo settore presso la Parrocchia di S. Nicola di Bari e Giuseppe in Pregiato di Cava de’ Tirreni.
Si suggerisce di lavorare in rete: parrocchie, oratori, gruppi caritativi e servizi sociali insieme per mappare bisogni reali e risposte possibili. Così la Giornata non resta una data, ma diventa tappa di un percorso che prosegue.
Linguaggio e stile: pedagogia di speranza
Il tono del materiale evita le frasi fatte e i giudizi sommari: usa un linguaggio educativo, vicino alla vita, capace di porre domande e di offrire piccoli strumenti di cambiamento. La speranza evocata dal tema — “Sei tu, mio Signore, la mia Speranza” — si traduce in pratiche che ricostruiscono relazioni e ridanno volto alla Comunità cristiana.
Invito concreto
La Caritas diocesana mette il sussidio a disposizione delle Parrocchie come traccia aperta: prendetela, adatatela, sperimentatela. Il servizio e l’ascolto non sono add-on ma scuola: chi si esercita nella prossimità impara a leggere il Vangelo in carne viva.
Facciamo della settimana che precede la Giornata un’occasione per ripensare pratiche, ruoli e abitudini: perché la speranza che invochiamo — “Sei tu, mio Signore, la mia Speranza” — si renda visibile nel modo concreto con cui abitiamo il tempo e gli spazi della nostra Comunità.
Materiale da scaricare: Animazione Settimana e Giornata dei Poveri 2025

Lettera “A ogni Domenica il suo bene”


